Paura del giudizio degli altri. Comprenderla e liberarsene

 

La paura del giudizio degli altri è marchiata a fuoco nel nostro DNA. In questo articolo ne comprenderai i meccanismi e troverai consigli pratici per liberartene una volta e per tutte.

 

“Sii te stesso e di’ quel che pensi: chi se la prende non conta e chi conta non se la prende.”

T. Seuss.

 

 

 

Il libro “Come trattare gli altri e farseli amici” di Dale Carnegie è uno dei manuali di crescita personale più venduti negli ultimi 100 anni (15 milioni di copie). Questo best-seller è stato anche il mio primo libro di sviluppo personale: se non lo avessi letto probabilmente oggi EfficaceMente non esisterebbe. Come mai questo titolo ha avuto tutto questo successo e continua a scalare le classifiche a più di 75 anni dalla sua pubblicazione?

Essere amati ed accettati da chi ci circonda è uno dei nostri bisogni umani essenziali: nella famosa Piramide di Maslow, il bisogno di appartenenza si colloca addirittura al terzo gradino, subito dopo il bisogno di sicurezza (salute, lavoro, etc.). Tale bisogno è così importante che una delle paure più diffuse è proprio la paura del giudizio degli altri. Temiamo di non venire accettati per via del nostro aspetto fisico, delle nostre origini, del nostro livello di educazione, del nostro lavoro, della nostra età, etc. Ognuno di noi teme di venir giudicato su un aspetto piuttosto che su un altro, ma alla base di tutto vi è il timore dell’umiliazione, dell’esclusione dal gruppo, dell’emarginazione.

Tale timore, comune a quasi tutti, in alcuni può addirittura trasformarsi in fobia, la fobia sociale (o ansia sociale): “un particolare stato ansioso nel quale il contatto con gli altri è segnato dalla paura di essere malgiudicati e dalla paura di comportarsi in maniera imbarazzante ed umiliante.” (Fonte Wikipedia).

In questo post vorrei parlarti del comune timore di subire il giudizio altrui:

  1. Qual è la sua origine (il primo passo per sconfiggere una paura è conoscerla).
  2. Perché te ne devi liberare quanto prima (o perlomeno devi imparare a tenerla a bada).
  3. Come puoi sbarazzartene.

1. Scopri come è nata la paura del giudizio degli altri

Ancor prima di Maslow, l’antico filosofo greco Aristotele affermò che… l’uomo è un animale sociale, ovvero tende per sua natura ad aggregarsi con altri individui e a costituirsi in società. Le motivazioni di questa “spinta” sociale che ha caratterizzato la storia umana da millenni sono da ricercarsi nel nostro processo evolutivo.

Secondo i principi della psicologia evoluzionistica, le nostre paure (ed in generale le nostre emozioni) non sono altro che le risposte che il nostro cervello ha elaborato nel corso dei millenni per adattarsi all’ambiente circostante. Nello specifico, nel paleolitico chi viveva in un gruppo di cacciatori e raccoglitori aveva una probabilità di sopravvivenza molto più elevata rispetto ai “lupi solitari”. Solo grazie alla specializzazione dei singoli individui e al loro coordinamento, un gruppo di umani poteva avere ragionevoli possibilità di sopravvivere in un ambiente ostile, in cui si cacciava per sfamarsi e al contempo si cercava di non essere cacciati per sfamare gli altri predatori. In questo contesto chi era malgiudicato rischiava l’esclusione dal gruppo e questo si traduceva spesso in morte precoce.

I nostri antenati erano pertanto terrorizzati all’idea di di essere giudicati male dagli altri membri del gruppo: questo poteva avvenire se non si faceva il proprio dovere durante le battute di caccia, se si andava contro le convenzioni sociali o se si parlava in aperto contrasto con il leader. Proprio in questo contesto si è sviluppata infatti anche un’altra nostra paura ancestrale: la paura di parlare in pubblico (se ti interessa, trovi consigli pratici per superarla in questo post).

Questo terrore di esporci, di apparire diversi, di non essere accettati è rimasto marchiato a fuoco nel nostro DNA. Mi auguro che comprenderne l’origine ti aiuti a vedere questa tua paura con occhi nuovi. Ma la consapevolezza non basta. Vediamo la seconda mossa per liberarci della paura del giudizio altrui.

2. Comprendi l’importanza di liberartene

Oggi possiamo e dobbiamo liberarci dal continuo timore del giudizio altrui. Certo, sentirci accettati rimane un bisogno per noi essenziale, ma non ne va più della nostra sopravvivenza: qualcuno ti giudica male per le tue scelte e per quello che dici? Chissefrega! Non è il tuo compagno di caccia: perdindirindina, ci sono supermercati aperti H24!

Non possiamo affrontare le sfide poste da una società moderna, dando spazio a paure ancestrali vecchie di decine di migliaia di anni: è tempo di evolversi. Non solo. Ora come ora, continuare a temere il giudizio degli altri può divenire ancor più pericoloso dell’accettare le conseguenze di non essere accettati.

“Siamo così spaventati dall’essere giudicati che troviamo qualsiasi scusa pur di procrastinare.”

Erica Jong.

Ti è mai capitato di pensare che se oggi non stai vivendo i tuoi sogni è perché ad un certo punto del tuo cammino hai avuto paura di fare una scelta? Hai avuto paura che rincorrere il tuo sogno nel cassetto non sarebbe stato compreso o accettato da chi ti sta intorno? Hai avuto paura che percorrere la strada meno battuta e trovarti magari di fronte ad un vicolo cieco sarebbe stato per te un fallimento da cui non ti saresti mai più ripreso?

La paura (e tra queste il timore del giudizio degli altri) è una delle 4 motivazioni per cui procrastiniamo e spesso procrastiniamo proprio quelle scelte più importanti per la nostra vita, le scelte che ci permetterebbero di vivere i nostri sogni nel cassetto. Beh, voglio svelarti un segreto: i sogni che rimangono nel cassetto fanno la muffa.

Liberarsi dalla paura del giudizio degli altri significa scrollarsi di dosso uno zaino pieno di pietre, un fardello che rallenta ogni nostra scelta, ma soprattutto rallenta la corsa verso il nostro ideale di successo. Spesso agire tempestivamente, assumendosi dei rischi calcolati è essenziale per realizzare i nostri obiettivi. Se ti guardi intorno spaventato prima di compiere qualsiasi azione o prima di proferire qualsiasi parola, come pensi anche solo lontanamente di poter aspirare a traguardi ambiziosi?

Sai qual è uno dei 5 più grandi rimpianti dei malati terminali? Non aver vissuto fino in fondo la propria vita ed essersi ritrovati a rincorrere per un’intera esistenza le aspirazioni di altri (genitori, amici, società in generale). Vuoi davvero arrivare ai tuoi ultimi giorni di vita e avere il rimpianto di non aver fatto ciò che amavi, per il timore che qualcuno non sarebbe stato d’accordo?

Mi auguro che comprendere l’importanza di liberarti dal continuo timore dei giudizi degli altri ti aiuti finalmente a sbloccarti e ad intraprendere con decisione la strada verso i tuoi sogni. Ma la motivazione non basta. Vediamo la terza ed ultima mossa in questo nostro mini-corso di “liberazione”.

3. Impara come smettere di sentirti giudicato

“Niente e nessuno può farti sentire inferiore, a meno che tu non glielo consenta.”

E. Roosevelt.

Questa citazione di Eleanor Roosevelt racchiude l’essenza del come superare la paura del giudizio altrui. La chiave è dentro di noi. Provo a porti una semplicissima domanda: sei sicuro che gli altri non abbiano nulla di meglio da fare tutto il tempo che giudicarti? Non è forse, e dico forse, che sei tu a giudicare te stesso…?

Spesso proiettiamo sugli altri ciò che sta accadendo nella nostra mente: la verità è che la stragrande maggioranza delle persone se ne frega beatamente delle nostre scelte, di come ci vestiamo e di come ci comportiamo. Sai perché queste persone non hanno tempo da dedicarci? Perché, a loro volta, sono troppo prese dalla paura di essere giudicate!

Sì certo, incontrerai sempre il classico “frantumatore mondiale di zebedei” che trascorre le giornate a giudicare le scelte degli altri, ma sai come si dice…

“Chi emette giudizi non definisce gli altri, ma sé stesso.”

In sintesi temere il giudizio degli altri significa in realtà temere il proprio giudizio. Come superare dunque questa paura nella pratica?

  • Smettila di essere Mr. Perfettino. Se temi continuamente che gli altri ti giudichino forse hai degli standard un pelino troppo elevati (irrealistici). Non è un caso che il perfezionista DOC continui a lavorare sulle proprie bozze senza sosta: ha paura che gli altri possano considerare il suo operato non all’altezza. Se vuoi fare a meno del virus del perfezionismo ti consiglio di seguire queste 3 semplici regole.
  • Smettila di cercare di piacere a tutti. Per quanto tu possa sforzarti, per quanto tu possa cercare l’approvazione degli altri, per quanto tu possa fare tutto nel modo giusto, ti assicuro che ci sarà comunque uno stronzo a cui non piacerai, qualcuno che ti giudicherà falso, che non sarà d’accordo con le tue tesi logicamente inoppugnabili. Deal with it. Te lo dico per esperienza personale: negli ultimi 6 anni ho ricevuto qualcosa come 12.000 commenti. il 99% di questi commenti sono stati contributi di valore o attestati di stima, indovina a quali commenti mi è capitato spesso di dedicare più tempo del dovuto? Esatto! l’1% di commenti critici. Lo facciamo tutti, ma ricorda: ogni grammo di energia che dedichi a questi “troll esistenziali” è un grammo di energia (e un secondo della tua vita) in meno che puoi dedicare alla tua crescita personale e alle persone che ci tengono davvero al tuo lavoro e alla tua opinione. Non piacerai a tutti: fattene una ragione.
  • Smettila di interpretare un ruolo. Prendi 100 persone e posso garantirti che almeno 90 interpretano un ruolo ben preciso: la pecora bianca o la pecora nera. Le pecore bianche cercano di adattarsi alla massa, salgono sul carro dei vincitori ed evitano di esporsi. Le pecore nere invece sono gli alternativi, vogliono e devono sentirsi diversi dagli altri, generalmente amano la polemica e sono dei bastian contrari. Entrambi questi gruppi temono il giudizio degli altri: le pecore bianche temono di essere considerate diverse; le pecore nere temono di non essere considerate mai abbastanza diverse. In realtà sono due facce di una stessa medaglia. C’è però una minoranza di persone che ha deciso di non interpretare nessun ruolo, ha deciso semplicemente di intraprendere la via dell autenticità e fregarsene di cosa pensano gli altri. Quando è stata l’ultima volta che hai seguito le tue reali preferenze, senza l’influenza di niente e nessuno? Quando è stata l’ultima volta che hai fatto qualcosa che volevi davvero fare? Quando è stata l’ultima volta che hai vissuto in modo autentico?

Quest’ultimo punto è essenziale per liberarci davvero della paura del giudizio altrui e per ritrovare la sicurezza in noi stessi. Ma cosa significa seguire la via dell’autenticità? Chi ha già letto APP – Autostima Passo Passo, dovrebbe conoscere ormai molto bene il Principio di Autenticità. Rispettarlo significa essenzialmente che:

“Le nostre parole devono seguire i nostri pensieri e le nostre azioni devono seguire le nostre parole.”

Ecco, se non ricorderai nient’altro di questo post, cerca di ricordare almeno questo principio: seguirlo quotidianamente è l’unica via certa per smettere di essere giudicati, smettere di giudicare noi stessi e riconquistare la nostra autostima. Buona settimana.

 

Articolo tratto dal web www. EfficaceMente.com