Coppie che scoppiano dopo la nascita dei figli

 

V. e R. sono una coppia che rischia di soccombere sotto il peso di pannolini, notti sul divano e regole poco chiare. Insieme da tanti anni, con la nascita del secondo figlio, le cose hanno preso una piega indesiderata seppur non troppo inaspettata.

Il primo figlio, allattato fino ai due anni più o meno a richiesta, ha scombussolato i ritmi di una coppia consolidata e affiatata come solo un primogenito riesce a fare. Le prime notti insonni si sono trasformate in mesi di convivenza a tre nel lettone, fino a quando il figlio - ormai in grado di esprimersi - non stabilisce laconico: "Papà, vai divano dormire!"

La comodità di allattare di notte anche oltre lo svezzamento - cercando di dormicchiare per sopravvivere - permettendo al pupo-dittatore di usufruire di un pratico self-service, ha cominciato a logorare la stabilità di una coppia alle prese, per la prima volta, con battibecchi dettati dalla stanchezza.

Consolidato a fatica il ritmo giorno-notte del primogenito intorno ai tre anni, ne è arrivato un altro nuovo di zecca, ma con le stesse aspettative e richieste del primo nei confronti della madre. Unico elemento diverso, nello scenario che tutti profilavano: le rivendicazioni del padre, che questo giro, voleva avere voce in capitolo.

"Col primo figlio non ho mai detto nulla. Quando mi trovavo a dormire in pochi centimetri quadrati, tenevo duro e pensavo che lei, la mamma, sapeva quel che faceva. Ora non ho più voglia di dormire sul divano ma non ho neanche la forza di litigare". Inevitabilmente, anche la sfera sessuale ne risente. "Lei non può aspettarsi che io abbia lo stimolo di trovare spazio per la nostra intimità quando spesso ci troviamo in quattro nel lettone e lei non fa nulla per cambiare le cose".

Quando nacque la mia prima figlia, il ginecologo mi disse che noi donne, quando partoriamo, diventiamo più madri che mogli. C'è da chiedersi, ammesso che sia vero, quanto sia lecito che duri questa fase di transito, poiché rimpiazzare il proprio sex appeal con una casta tenerezza potrebbe finire per compromettere l'amore romantico.

Quando nasce un figlio, soprattutto maschio, le madri tendono ad instaurare - a ragione - un rapporto speciale e riservato col proprio cucciolo, che spesso esclude il padre. Molti padri, in parte per la divisione dei ruoli, che vede la donna come figura principale nella crescita, si defilano in silenzio, sentendosi non solo personaggi di secondo piano nella cura del figlio ma superflui come parte della coppia.

Consentire che il marito vada a finire sul divano per mesi, potrebbe rivelarsi una scelta sbagliata non solo a breve ma anche a lungo termine, favorendo recriminazioni latenti destinate ad esplodere e minando, a volte per sempre, il futuro amoroso della coppia.

Uno dei problemi delle famiglie moderne è quella di non riuscire a dare regole ai nuovi nati. Esiste un libro che parla di un approccio alla nanna per i neonati dopo i tre mesi, chiamato "Fate la nanna" di E. Estevil, medico spagnolo; Vangelo per i genitori che hanno goduto dei risultati o linguaggio di Satana, per chi ne contesta il sistema.

Il metodo fornisce le linee guide da adottare per insegnare ai propri figli ad andare a letto da soli, mettendoli a letto con pupazzi o ciucci e lasciarli addormentare in solitaria, entrando però molto spesso nella cameretta in modo da rassicurarli sulla propria presenza.

Creando una routine sempre uguale, alle otto di sera (massimo alle nove) i bambini dormiranno come angioletti, senza l'ausilio di estenuanti turni, spesso a carico delle mamme, per farli addormentare con storie, canzoni, seno o filastrocche.

Quante volte infatti si vedono le mamme sparire con la frase "vado a mettere a letto il piccolo" per non tornare più, e frequentemente il 'piccolo' ha già quattro anni! Ridurre tuttavia l'incomprensione di coppia solamente ad una mancanza di metodo, può essere riduttivo. Lo sforzo deve avvenire da entrambe le parti.

E' necessario che le donne capiscano che nonostante la società le voglia attrici protagoniste nello sviluppo dei figli, devono saper coinvolgere il proprio partner nel compito comune, senza vivere col senso di colpa il volersi ritagliare uno spazio in compagnia del proprio marito.

Gli uomini, imparino a esternare - con le dovute sensibilità, soprattutto nei primi mesi - i loro bisogni e desideri, senza temere di dover affrontare discussioni, anche dure.

Poiché se non si tiene unita la coppia difficilmente si potrà tenere unita la famiglia.

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