Dovreste portarlo dallo psi….

 

IL CONTATTO TELEFONICO

“ Pronto, dottoressa, vorrei fissare un appuntamento…per mio figlio. Ha problemi a scuola e la sua insegnante mi ha consigliato di rivolgermi a qualcuno.”

Queste parole costituiscono la seconda o terza fase di questa richiesta di aiuto. Arrivano a me dopo la proposta dell’insegnante, che ha spinto i genitori a porsi domande, che ha provocato forse una certa ansia; dopo domande fatte a destra e sinistra, finiscono dunque col prendere una decisione e col fare il gesto fatidico: comporre il numero di telefono.

Anche se lo psicologo assume il tono di voce più neutro o più affabile sa, già che queste poche parole scambiate al telefono sono solo apparentemente banali. Allacciano già una relazione, trasmettono, più o meno consapevolmente, informazioni che hanno un loro ruolo nel processo globale del colloquio che seguirà. Così, la madre può interpretare positivamente il calore della voce, l’amabilità del suo interlocutore, o interpretare negativamente la sua neutralità, la data dell’appuntamento troppo vicina o troppo lontana, ecc.

 

LE PRIME SEDUTE

Quando ricevo una famiglia, ho l’impressione di avere tre orecchie:

Una che capisce le ansie dei genitori, per non dire la loro angoscia…. “Mio figlio non è pazzo”.

Una che ascolta il silenzio, gli sguardi del bambino, il suo atteggiamento: che cerca, di cosa ha paura!

Una che ascolta i miei piccoli segnali interiori per cercare di capire, di entrare in ciò che viene vissuto senza annegare, mantenendo la giusta distanza che permette di pensare e di vedere delinearsi una forma di aiuto adeguata a un dato momento di questo colloquio o di quelli che seguiranno.

 

Pensa di poter fare qualcosa per lui?”, mi chiede sua madre.   No, non posso “fare per lui”.Non posso mettermi al suo posto, ma insieme possiamo cercare di capire, di trovare la chiave de come, del perché " non riesce a trattenersi”, sempre che lui lo voglia, abbia voglia di parlare, di aprirsi con qualcuno.

Il percorso terapeutico è davvero un’alleanza tra genitori, lo psicologo ed il bambino.

Ultimo aggiornamento (Lunedì 01 Ottobre 2012 00:40)