Descrizione

 

 

 

I disturbi specifici di apprendimento più soliti sono:

Nei paesi anglosassoni la definizione comprende anche:

In un soggetto si possono verificare anche più disturbi insieme, si ritiene che abbiano la stessa origine di tipo neuropsicologico e solitamente hanno carattere ereditario.

Come si manifestano

Dislessia
I bambini dislessici non presentano lo stesso tipo di disturbo: ogni bambino presenta delle caratteristiche diverse.

Gli elementi che consentono di riconoscere la presenza di un disturbo di letto-scrittura sono:
- difficoltà nel differenziare i grafemi diversamente orientati nello spazio: sono generalmente confusi i grafemi come “p-b”; “d-q”; “u-n”;”a-e”; “b-d”;
- difficoltà a differenziare i grafemi relativi a fonemi con somiglianze percettivo-uditivo;
- Nel nostro alfabeto le coppie di fonemi simili sono: “f-v”; “t-d”; “p-b”; “c-g”; “l-r”; “m-n”;”s-z”;
- difficoltà a differenziare i grafemi diversi per piccoli particolari come “m-n”; “c-e”; “f-t”;
- difficoltà nella codifica sequenziale, cioè nel seguire con lo sguardo nella direzione sinistra-destra e alto-basso.
Gli errori che si compiono in questa situazione sono:
- omissione di grafemi e sillabe: durante la decodifica il bambino non legge le consonanti (es: fote invece di forte), le vocali (es. fume invece di fiume) oppure le sillabe intere (es. talo invece di tavolo);
- omissione di parole e salti da un rigo all’altro;
- inversione di sillabe: li bambino inverte la posizione di una sillaba che compone la parola, con errori di decodifica (es. li invece di il, talovo invece di tavolo);
- aggiunte e ripetizioni di sillabe o grafemi della parola (es. tavovolo);
- difficoltà di riconoscimento dei gruppi consonantici complessi come gn, gh, gl, sc….;
- difficoltà nella lettura di parole poco comuni o a bassa frequenza d’uso;
- prevalenza della componente intuitiva: poiché il bambino non riesce a leggere correttamente usa maggiormente la componente intuitiva, ossia anticipa quella che potrebbe essere la parole scritta, compiendo errori.

Disgrafia
La disgrafia si manifesta nel periodo in cui il bambino inizia a personalizzare la sua scrittura (terza elementare); le caratteristiche di questa difficoltà relative alla riproduzione dei grafemi sono:

- Posizione e prensione: scrive in modo irregolare, impugnatura scorretta; posizione del corpo inadeguata; disimpegno dell’altra mano nella funzione vicariante;
- Orientamento nello spazio grafico: ridotta capacità di utilizzare lo spazio; non rispetta i margini del foglio, lascia spazi irregolari tra i grafemi e tra le parole; non segue la linea di scrittura;
- Pressione sul foglio: pressione sul foglio inadeguata; frequenti sincinesie;
- Direzione del gesto grafico: inversioni nella direzionalità del gesto;
- Produzioni e riproduzioni grafiche: difficoltà nella riproduzione grafica di figure geometriche;sviluppo del disegno inadeguato;
- Esecuzione di copie: copia di parole scorretta; scarsa coordinazione oculo manuale;
- Dimensioni dei grafemi: scarso rispetto delle dimensioni delle lettere;
- Unione dei grafemi: la mano non scorre adeguatamente sul foglio; fatica a seguire con lo sguardo la propria scrittura;
- Ritmo grafico: alterazione del ritmo di scrittura; scrive con velocità eccessiva o con estrema lentezza; movimenti “a scatti”; senza armonia del gesto e con frequenti interruzioni.

Disortografia
La disortografia si manifesta con le seguenti difficoltà:

- confusione tra fonemi somiglianti: il bambino non traduce correttamente in simboli grafici i suoni alfabetici che sono similari tra loro come “f-v”, “t-d”; “b-p” “l-r”;
- confusione tra grafemi simili: il bambino non traduce correttamente i segni alfabetici che presentano una somiglianza nella forma come “p-b”;
- dimenticanza di parti di parole: il bambino disortografico tende a omettere alcune parti della parola come la doppia lettera (tappo-tapo), la vocale all’interno della parola (fiume-fume), la consonate interna alla parola (tavolo-taolo);
- inversioni: il bambino scrive la parola invertendo la posizione dei fonemi che la compongono (semaforo-sefamoro).

  • Discalculia
    La discalculia provoca difficoltà in due ambiti: nella sintassi dei numeri (le relazioni spaziali tra le cifre che compongono un numero) e nel sistema del calcolo.
  • Gli errori sintattici dei numeri sono:
    Errori di conteggio (mancato controllo della struttura sintattica):

    - ad es.: 1,2,3,4,15,16…(rispettato l’incremento ma non la categoria lessicale);
    - ad esempio: 13,14,40,41,42… (mancato incremento e confusione del livello).
  • Mancato riconoscimento del valore dello zero nella transcodifica:
    - ad esempio: centouno = 1001;

    - errori di “lessicazione” completa o parziale;
    - ad esempio: duecentocinquasette= 210057, ottocentosessantuno = 8100601.
  • Errori nell’unire gli elementi miscellanei con i numeri primitivi:
    - relazioni moltiplicative rese additive

    - relazioni additive rese moltiplicative:
  • .
    Gli errori di calcolo invece sono :
    - errori nel recupero di fatti aritmetici;

    - errori nel mantenimento e nel recupero delle procedure;
    - errori nell’applicazione delle procedure;
    - difficoltà visuospaziali.

TRATTO DAL SITO DSANOTIZIE.IT

Ultimo aggiornamento (Lunedì 02 Luglio 2012 17:40)