Il bullismo è una forma di comportamento aggressivo, di tipo abusivo, tramite l'impiego di falsi metodi di opposizione e intimidazione nei confronti di sé stessi o nei confronti dei pari in particolare quando vi è una palese asimmetria di potere; può implicare molestie verbali, aggressioni fisiche, persecuzioni, spesso in base a discriminazioni etniche, confessionali, di genere o di orientamento sessuale.

 

In Inghilterra non esiste una definizione univoca, mentre in Italia con il termine bullismo si indica generalmente «il fenomeno delle prepotenze perpetrate da bambini e ragazzi nei confronti dei loro coetanei soprattutto in ambito scolastico».

In Scandinavia, soprattutto in Norvegia e Danimarca, si usa il termine mobbing, così come in Svezia e Finlandiaderivante dalla radice inglese mob stante a significare «un gruppo di persone implicato in atti di molestie».che è, appunto, il calco dell'inglese bullying.

Letteralmente il termine significherebbe "prepotente", "bullo", tuttavia la prepotenza, come alcuni autori hanno avuto modo di rilevare,[ è solo una componente del bullismo che è da intendersi come un fenomeno multidimensionale.

Il bullismo può includere biasimi verbali, graffiti o altre forme scritte offensive, discriminazioni dal gruppo di pari, molestie, il plagio ed altre coercizioni.

L'allontanamento dal gruppo in particolare è favorito da una serie di metodi quali la mormorazione, il rifiuto a socializzare con la vittima, il tentativo di spaventare i suoi amici di modo che si allontanino a loro volta. Oltre a tali metodi positivi, nel senso che sono finalizzati ad emarginare la vittima, ce ne sono altri di tipo negativo che, sotto le false spoglie di un probabile ingresso nel gruppo, nascondono il tentativo di procurare danni o discriminazioni, ad es. sottoponendo la vittima a dei rituali o ad attività pericolose come una partita truccata di poker, una competizione in macchina ad alta velocità, l'assunzione di alcolici o di altre sostanze proibite in gran quantità, ecc. Lo scopo è di alzare sempre più la posta in gioco in modo da far cadere la vittima in acquiescenza e di colpirla nel momento di maggiore debolezza o stanchezza and self-reliance on the victim's part. Nel 2003 in Inghilterra, a fronte dell'incremento notevole di casi di bullismo, è stato necessario adottare nelle scuole un codice di comportamento per aiutare le vittime a denunciare i propri carnefici.

Intenzionalità, persistenza ed asimmetria

Il bullismo si basa su tre principi:

  • Intenzionalità.
  • Persistenza nel tempo.
  • Asimmetria nella relazione.

Vale a dire un'azione intenzionale eseguita al fine di arrecare danno alla vittima, continuata nei confronti di un particolare compagno, caratterizzata da uno squilibrio di potere tra chi compie l'azione e chi la subisce. Il bullismo, quindi, presuppone la condivisione del medesimo contesto deviante.[

Bullismo diretto ed indiretto

Esistono diversi tipi di bullismo, che si dividono principalmente in bullismo diretto e bullismo indiretto.

Il bullismo diretto è caratterizzato da una relazione diretta tra vittima e bullo e a sua volta può essere catalogato come:

  • bullismo fisico: il bullo colpisce la vittima con colpi, calci, spintoni, sputi o la molesta sessualmente;
  • bullismo verbale: il bullo prende in giro la vittima, dicendole frequentemente cose cattive e spiacevoli o chiamandola con nomi offensivi, sgradevoli o minacciandola, dicendo il più delle volte parolacce e scortesie;
  • bullismo psicologico: il bullo ignora o esclude la vittima completamente dal suo gruppo o mette in giro false voci sul suo conto;
  • cyberbullying o bullismo elettronico: il bullo invia messaggi molesti alla vittima tramite sms o in chat o la fotografa/filma in momenti in cui non desidera essere ripreso e poi invia le sue immagini ad altri per diffamarlo, per minacciarlo o dargli fastidio.

Il bullismo indiretto è meno visibile di quello diretto, ma non meno pericoloso, e tende a danneggiare la vittima nelle sue relazioni con le altre persone, escludendola e isolandola per mezzo soprattutto del bullismo psicologico e quindi con pettegolezzi e calunnie sul suo conto

"La coppia penale"

Nelle azioni di bullismo vero e proprio si riscontrano quasi sempre i seguenti ruoli:

  • "bullo o istigatore": è colui che fa prepotenze ai compagni
  • "vittima": è colui che più spesso subisce le prepotenze

Una prima distinzione è in base al sesso del bullo: i bulli maschi sono maggiormente inclini al bullismo diretto, mentre le femmine a quello indiretto. I maschi in particolare, tendono maggioramente all'approccio di forza, mentre le femmine preferiscono la mormorazione.

Per quanto riguarda invece l'età in cui si riscontra questo fenomeno, si hanno due diversi periodi. Il primo tra i 12 e i 14 anni di età, mentre il secondo tra i 14 e i 18, ma negli ultimi anni si sono riscontrati fenomeni di bullismo anche tra i ragazzi di 11 anni e anche di meno.

Un terzo ruolo è rappresentato dall'"attendente o spettatore" che partecipa all'evento senza prendervi parte attivamente (vedi infra).

Il bullismo, quindi, varia da un semplice rapporto diadico ad una gerarchia di bulli che si circuiscono a vicenda

I segnali critici

Da parte del genitore

Ø    mostra segni di ansia e sintomi fisici

Ø    presenta una regressione a fenomeni tipici di età precedenti

Ø    lamenta problemi nel sonno e nell’appetito

Ø    compie strani percorsi per arrivare alla propria scuola

Ø    torna a casa continuamente con oggetti rovinati o ferite

Ø    perde il denaro e ne chiede in continuazione

Ø    non partecipa mai ad alcuna situazione sociale

Ø    presenta degli improvvisi ed ingiustificati scoppi di rabbia

Ø    non riesce a concentrarsi sui compiti e

Ø    evita di rispondere o diviene aggressivo

Ø    compie atti per lui inconsueti

Da parte dell’insegnante

Ø    viene di continuo schernito dai compagni

Ø    rimane solo, soprattutto in situazioni sociali

Ø    nessuno vuole con sé il soggetto

Ø    non interviene mai in discussioni in classe

Ø    peggiora il suo rendimento scolastico;

Ø                        tende a rimanere vicino all’insegnante anche nei momenti di gioco o a ricreazione.

I PRIMI PASSI DA COMPIERE

  1. Incoraggiare il ragazzo a parlare, senza provare colpa o vergogna
  2. Ascoltare senza interrogare
  3. Rispettare i tempi del ragazzo
  4. Coinvolgere il ragazzo nelle decisioni da prendere

Gli errori da evitare

  1. Arrabbiarsi o agitarsi
  2. Provare vergogna o colpa
  3. Far credere che si tratti di una cosa poco importante
  4. Dare la colpa alla scuola/famiglia

L’intervento integrato antibullismo

GENITORI, SCUOLA,DIRIGENTE SCOLASTICO, INSEGNANTI

Piano d’intervento

GENITORI

COSA FARE?

I genitori devono essere consapevoli he il loro compito è guidare e sostenere i propri figli, incoraggiandoli ad affrontare le difficoltà del percorso di crescita.

L'intervento dei genitori è fondamentale perchè:

  • migliora le condizioni negli ambienti di aggregazione
  • migliora le condizioni di vita nella scuola
  • fa emergere le difficoltà relazionali sia dei bulli sia delle vittime al fine di attivare percorsi di sostegno e aiuto

Può capitare che un bambino o un adolescente attraversi un momento di difficoltà con i compagni: è fondamentale che la famiglia lo sostegna e sia in grado di dargli le istruzioni corrette per proteggersi.

I genitori per aiutare e sostenere il proprio filgio nel percorso di crescita dovrebbero fornigli delle semplici indicazioni su come protegggersi qualora dovesse imbattersi in un bullo.

 

Ecco i suggerimenti:

  • IGNORARE COMPLETAMENTE IL BULLO
  • DIRGLI "BASTA"! IN MODO MOLTO CHIARO E SICURO,POI GIRARSI E ALLONTANARSI. E' MOLTO DIFFICILE CHE IL BULLO CONTINUI A FARE IL PREPOTENTE CON CHI NON LO STA NEMMENO AD ASCOLTARE
  • URLARE SE NECESSARIO
  • NON FARSI VEDERE INFASTIDITO O ARRABBAITO PER CIò CHE IL BULLO FA O DICE. IL BULLO ADORA VEDERE QUALCHE REAZIONE, LO TROVA MOLTO DIVERTENTE. SE CI SI MOSTRA CALMO E TRANQUILOO, RIUSCENDO A CONTROLLARE LE PROPRIE EMOZIONI, IL BULLO SI STANCHERA' PRESTO E ANDRA' VIA.
  • NON REAGITE CON LE MEDESIME MODALITA' DEL BULLO, QUANDO CI SI SENTE SPAVENTATI OCCORRE DARGLI QUELLO CHE VUOLE, LE COSE POSSONO ESSER SOSTITUITE, TU NO!
  • PENSARE IN ANTICIPO RISPOSTE DIVERTENTI E FURBE DA DARGLI, PRENDENDOLO UN PO' COME UN GIOCO.
  • EVITATE DI STARE DA SOLO NEI POSTI IN CUI è PROBABILE CHE IL BULLO VENGA ALL'ATTACCO, CAMBIARE STRADA QUANDO SI VA A SCUOLA O SI RITORNA A CASA. NON RIMANERE IN CORTILE DA SOLO. ANDARE IN CORTILE O IN BAGNO QUANDO CI SONO ANCHE ALTRE PERSONE.
  • CERCARE DI STARE SEMPRE ISIEME AD ALTRI BAMBINI ANCHE SE NON SI CONOSCONO. IL BULLO SI COMPORTA IN MODO AGGRESSIVO QUANDO PUò PRENDERE ID MIRA QUALCUNO CHE è DA SOLO.
  • CONFIDARSI CON UN AMICO E CHIEDERGLI AIUTO, IL BULLO AVRA' PIU' DIFFICIOLTA' A OFFENDERE O PICCHIARE SE C'è QUALCUNO DALLA TUA PARTE.
  • CHIEDER AL BULLO DI RIPETERE ESATTAMENTE QUELLO CHE HA DETTO, IL BULLO NON è CORAGGIOSO DI RIPETERLO NELLO STESSO MODO MENO AGGRESSIVO
  • ESERCITARSI DI FARE "ESERCIZI DI ASPETTO SICURO E DECISO" ALLO SPECCHIO. IL BULLO PRENDE DI MIRA LE PERSONE CHE GLI SEMBRONO TIMIDE, RISERVATE, CHE STANNO PER CONTO LORO.
  • TENERE UN DIARIO E SCRIVERE QUELLO CHE STA SUCCEDENDO, USANDO MOLTI DETTALGI PER DESCRIVERE LA SITUAZIONE, I PENSIERI E LE EMOZIONI
  • RACCONTARE TUTTO AI GENITORI AD ALTRE PEROSNE ADULTE DI FIDUCIA
  • NON SOFFRIRE IN SILENZIO.

LA SCUOLA

 

COSA FARE?

La scuola così come i genitori ha il ocpito di guidare il bambino ad acquisire una buona sicurezza, il che comporta la sua valorizzazione e l'apprezzamento delle qualita' positive personali. La siurezza si rinforza e si costruisce in un ocntesta relazionale he offra l'opportunità di esprimere se stessi e le proprie capacità.

 

La valorizzazione aiuta il bambino ad avere

fiducia in se stesso, consentendogli

di superare senza timore e aggressività difensiva

gli ostacoli, gli insuccessi e le frustrazioni.

 

IL TIPO DI INTERVENTO

L'intervento migliore in ambito scolasico dovrebbe mirare a un milgioramento della qualità del clima sscolastico e promuovere l'integrazione

  • potenziare le aiblità sociali nei bambini e/o nei ragazzi. L'educazione socio affettiva fa parte del processo educaitov e incentra il porprio lavoro sugli atteggiamenti , sentimenti, credenze ed emozioni di ciascun studente e ha come obiettivo finle quello di incrementare la comunicazione tra i membri del gruppo-classe e di promuovere al suo interno atteggiamenit di collaborazione , solidarietà, tolleranza e diversità.
  • inserire una strategia, tesa ad accrescere la consapevolezzza emotiva dei ragazzi. L acnoscenza e la gestione dei vissuti emotivi sono determinanti per l'equilibrio e il bnessere psicofisico. La riflessione sugli stati d'animo propri e altrui incrementa la capacità empatica, caratterizzata