A SCUOLA CON GLI ANIMALI,

UNA ZAMPETTA SUL MIO BANCO

 

PROGETTO SVOLTO NELLE SCUOLE ELEMENTARI DI GREVE IN CHIANTI E PANZANO

ANNO 2007 e ANNO 2008

Il progetto è stato svolto con la collaborazione del corpo docenti e con la supervisione di un giovane addestratore.

 

Prendersi cura di un animale da compagnia serve a spostare l'attenzione da se stessi a un altro essere vivente, contribuendo alla socializzazione, al contatto fisico, allo sviluppo di unità didattiche.

 

 

L’intuizione del valore terapeutico degli animali risale all’antichità e nel corso dei secoli ha assunto sempre più importanza. Fu lo psicanalista Boris Levinson ad annunciare per la prima volta intorno al 1960, le teorie sui benefici della compagnia degli animali, che egli stesso applicò nella cura dei suoi pazienti. Una terapia singolare dalle caratteristiche e dai risultati sorprendenti. In seguito ad una casuale scoperta, un bambino dai tratti autistici, in cura presso Levinson, si dimostrò più spontaneo e disponibile all’interazione, dopo aver avuto un contatto da lui stesso voluto (con il cane coker) di sua proprietà.

La pet-therapy si basa sul rapporto fra due esseri viventi con caratteristiche differenti. Da una parte l’animale con il suo bagaglio di spontaneità, dall’altra persone bisognose di affetto e di trovare una chiave per entrare nel mondo.

Best un cane di media taglia appositamente addestrato entra in classe. Comincia la lezione che avrà come scopo di contenere l’aggressività. A fare da maestro sarà “Marco”, un alunno che si è “distinto” per alcuni episodi di aggressività contro allievi più piccoli.

Ora “Marco” ha il compito di insegnare ai suoi compagni a rispettare l’animale in quanto essere vivente diverso da noi e mostrare alla scolaresca come fare eseguire al cagnone, utilizzando metodi gentili, i comandi più semplici: “seduto”, “fermo”, “terra”,”riporto”.

“Marco” cambia ruolo da “trascinatore negativo”della classe si fa paladino di un nuovo tipo di comunicazione basato sull’empatia, coinvolgendo tutto il gruppo dei ragazzi. Per di più viene anche premiato dall’insegnante, sentendosi gratificato.

L’obbiettivo del progetto è responsabilizzare i “ragazzi difficili “, aumentare il senso di autostima e di autoefficacia, renderli protagonisti di un percorso di cambiamento, scalfire l’indifferenza e l’apatia degli spettatori e ridurre il sostegno e l’ammirazione di cui gode.

Ma la presenza di un cagnone in classe da sola non basta. Gli esperti, attraverso foto filmati e audiovisivi cercheranno di far comprendere ai bambini ciò che possono provare gli animali maltratti, abbandonati, derisi e scherniti.

In questo modo i ragazzi si immedesimano e si calano nel ruolo dei soggetti più deboli, che per sopravvivere e vivere in armonia con gli altri hanno bisogno di essere aiutati.

OBIETTIVI GENERALI DEL PROGETTO

 

-          Creare le basi per un consapevole e più corretto approccio agli animali

-          Stimolare l’impegno di ciascuno per sviluppare nuovi modelli comportamentali nei confronti degli animali

-          Accrescere il senso critico di ciascuno e stimolare la riflessione condividendo le esperienze con i compagni

A questi obiettivi generali si aggiungono quelli specifici affinché si conoscano i diritti degli animali e i doveri dell’uomo nei loro confronti, questo è funzionale allo sviluppo del bambino nel senso di responsabilità non solo verso i propri simili ma anche verso gli animali e quindi di individuare quali sono le responsabilità dell’uomo nei loro confronti.

Alla conclusione del percorso il bambino diviene consapevole dello stretto legame tra uomini e animali domestici e della necessità di un comportamento responsabile dei primi nei confronti dei secondi per una convivenza più corretta anche tra i propri pari.

 

 

 

 

 

 

 

 

FINALITA’ SPECIFICHE

 

-          Avviare i bambini al mondo animale

-          Favorire esperienze dirette con gli animali

-          Favorire l’espressioni di paure, timori ed emozioni

-          Osservare e percepire i particolari, favorire l’ascolto ed il riconoscimento dei suoni, odori, sensazioni tattili prodotti.

-          Promuovere un buon clima emotivo e stimolare i bambini ad arricchire le loro competenze sociali.

 

I meccanismi d’azione fondamentali di questo tipo di intervento sono:

 

-          il rapporto uomo-animale, affettivo ed emozionale, in grado di arrecare non solo benefici emotivi e psicologici, ma anche fisici, quali l’abbassamento della pressione sanguigna, il rallentamento del battito cardiaco;

-          la comunicazione uomo-animale, che si basa su una forma di linguaggio molto semplice,  cadenzato, con ripetizioni frequenti, tono crescente ed interrogativo, che produce un effetto rassicurante, sia in chi parla, sia in chi ascolta;

-          la stimolazione mentale, che si verifica grazie alla comunicazione con l’altro, alla rievocazione di  ricordi, all’intrattenimento, al gioco, fattori che riducono il senso di alienazione e isolamento;

-          il tatto, il contatto corporeo, il piacere tattile permettono la formazione di un confine psicologico, della propria identità, del proprio sé e della propria esistenza;

-          l’elemento ludico, cioè il gioco e il divertimento, che portano benefici psicosomatici. Le persone, giocando, possono liberare le proprie energie e ricavare sensazioni di benessere e di calma;

-          la facilitazione sociale, la presenza di un animale, spesso, costituisce una occasione di interazione con altre persone;

-          la responsabilità, proporzionale alla propria età e alle proprie possibilità, nella cura di un eventuale animale di proprietà,

-          l’attaccamento, il legame che si viene a creare fra uomo e animale può almeno in parte, compensare la mancanza eventuale di quello socio-affettivo,  comunque, favorire lo sviluppo di legami di attaccamento basati sulla fiducia, che potranno, in seguito, essere anche trasferiti ad altri individui;

-          l’empatia: la capacità di identificarsi con l’animale, nel tempo, viene trasferita anche alle relazioni con gli esseri umani;

-          l’atropomorfismo: l’attribuzione di alcune caratteristiche umane all’animale, può rappresentare un valido meccanismo per superare un’eventuale egocentrismo e focalizzare la propria attenzione sul mondo esterno;

-          il senso di comunione con la natura

METODOLOGIA

 

La tematica dei cinque incontri sarà la medesima, la metodologia d’intervento si distinguerà per il gruppo classe primo-seconda-terza rendendosi più semplice nell’esecuzione e comprensione e più specifica per il gruppo classe quarta-quinta.

 

  • Metodo socio-affettivo di Gordon
  • Lavoro in piccoli gruppi
  • Analisi delle esperienze
  • Role-playing

Situazioni semistrutturate.

FOTO DEL PROGETTO REALIZZATO