Per l'adulto è proposto un percorso che può essere con cadenza settimanale o bimensile. La persona è pensata come un esploratore (delle sue memorie, delle sue esperienze, dei suoi pensieri, delle sue emozioni) e lo psicologo come una guida che gli fornisce strade possibili da percorrere.

Dopo un inquadramento iniziale delle principali motivazioni che hanno condotto la persona a richiedere un aiuto lo psicologo effettua una diagnosi descrittiva delle difficoltà o delle problematiche e, parallelamente, una diagnosi di significati comprensibili alla persona stessa: il modo in cui il soggetto organizza le proprie conoscenze ed esperienze nonché le strategie per fronteggiare il pericolo e sapersi proteggere. Il soggetto esplora il suo presente e lo risignifica ripensandolo o "rimettendolo in scena". Piano piano il soggetto acquisisce strumenti di lettura e di intervento del suo agire; costruisce gli obiettivi di cambiamento che si pone.

Le aree problematiche su cui lo psicologo esprime maggiori competenze hanno a che fare con quei sintomi oggi più diffusi e rappresentativi delle nevrosi quotidiane: sintomi dell'ansia, problematiche dell'umore; problemi somatoformi.

Nel mio metodo di lavoro, do molta importanza alla accoglienza della persona che chiede sostegno e aiuto.  Infatti, nell'avviare un intervento psicologico di qualsiasi tipo, dedico i primi 3 incontri alla conoscenza reciproca e all'esplorazione della richiesta della persona.

 

Per fare ciò, mi avvalgo di alcuni preziosi strumenti del mio lavoro:

-   il colloquio, grazie al quale raccolgo informazioni sulla storia di vita del cliente, sulle sue difficoltà e problematiche attuali, e sulla richiesta di aiuto.

-   questionari, utili per avere una panoramica generale sulla personalità della persona e sui suoi modi di funzionare e stare nel mondo.

Questi incontri rappresentano un'occasione per il cliente per chiarire dubbi, avere informazioni utili sulle modalità e sui tipi di trattamento, e sulla metodologia da me impiegata.

Sono inoltre utili per verificare la presenza di motivazione al lavoro psicologico e le compatibilità necessarie alla collaborazione Psicologo-paziente.

Grazie a questa prima fase di conoscenza reciproca, sia io che la persona che mi ha contattata, possiamo valutare la possibilità di iniziare un lavoro psicologico. Tenendo conto delle informazioni raccolte e della mia esperienza professionale, potrò indicare alla persone le eventuali aree su cui intervenire e proporre la tipologia di intervento più adeguata